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giovedì 28 aprile 2011

Il mago dei numeri

Non ci crederete, ma un libro che ha cambiato il mio modo di vedere la realtà (matematica, s'intende) è Il mago dei numeri. Mentre lo leggevo pensavo che se mi avessero insegnato in questo modo la matematica, molto probabilmente non l'avrei guardata sempre con sospetto e circospezione, con associato senso di nausea e capogiro in caso di calcoli "complicati"! Un po' come accade a Roberto, il protagonista del romanzo, il quale si sente male al sol pensiero di dover risolvere problemi aritmetici. E, infatti, non è sereno: di notte sogna di scivolare giù per uno scivolo senza fine, oppure di essere inghiottito da un pesce gigante. Finché una notte non sogna un omino che si presenta a lui come il Mago dei Numeri. Da quel momento per Roberto si aprirà un mondo nuovo, in cui toccherà con mano le meraviglie della matematica, a partire dal concetto di unità fino ad arrivare all'algoritmo del simplesso, passando per il Triangolo di Sierpinski e la Successione di Fibonacci. Nel testo vengono chiariti in modo molto semplice e pratico cosa sono gli assiomi, i fattoriali, le radici quadrate, e così via. In alcuni casi l'autore si prende la licenza di rendere più simpatici i nomi, per rendere più semplice la memorizzazione: Bonaccione sta per Fibonacci, tirare fuori la rapa o saltellare all'indietro indica l'estrazione di radice quadrata e i numeri prìncipi sono i numeri primi. Comodissimo l'Elenco persone e oggetti smarriti (ovvero l'indice analitico) posto alla fine del libro. Accattivanti ed estremamente chiare le illustrazioni, che aiutano a comprendere ancora meglio i concetti di volta in volta presentati dal Mago.
Consiglio questo romanzo a tutti coloro i quali non sentono di avere un buon rapporto con la matematica, perché in tal modo avranno la possibilità di rivedere le proprie convinzioni; d'altro canto, lo suggerisco anche a chi non ha di questi problemi così che possa scoprire nuovi percorsi e amare ancora di più i numeri.

Autore: Enzensberger, Hans M.
Titolo: Il Mago dei Numeri
Edizione: 16
Pubblicazione: Torino, Einaudi, 1997
Collezione: Super ET

sabato 23 aprile 2011

Aprile... potresti pure sparire!

No, non è un vecchio adagio della tradizione popolare sconosciuto ai più. E' il mio invito personale rivolto al mese di aprile. Ebbene, per chi mi conosce da tempo sa che il mese di aprile ed io non abbiamo un buon rapporto, anzi: direi che tra alti e bassi sta peggiorando sempre più! Molteplici le vittime, tra le quali: due o tre rapporti amorosi "importanti" finiti (di cui uno l'abbiamo recuperato, almeno fino al prossimo aprile, chissà....), un hard disk rotto e ovviamente nessun backup dei dati (la lezione non l'ho imparata), la borsite al calcagno destro (ormai sempre in agguato) e, ultime in ordine temporale, l'airbag della mia auto in avaria e la mia Calipso.... Eh, si: la peggiore di tutte.... la mia tartaruga horsfieldi non ha superato il periodo di letrago.... :°(
Lo so che ci sono cose peggiori nel mondo, ma quando qualcosa (o qualcuno) fa parte della tua vita diventa più importante di qualsiasi altra cosa.
Sono convinta che ci sia davvero qualche congiunzione astrale malefica che in questo periodo dell'anno si concentra su di me, tramado alle mie spalle, assopita in attesa di colpire quando meno me l'aspetto, quando ormai sto per tirare un sospiro di sollievo perché penso che ormai il mese è passato senza scossoni, e invece... E invece no! ZACCHETE! Arriva la mazzata! La mia beneamata nuvoletta imparentata con quella di Fantozzi... A questo punto, dopo tanti anni e altrettante disavventure mi chiedo: ma sarà il Karma? C'è qualche rito propiziatorio che potrei fare per evitare tali catastrofi? Oltre al fatto che potri dare il via ad una petizione popolare per la cancellazione del mese di aprile, passando dunque da marzo direttamente a maggio! beh? Che male ci sarebbe? Mmmm... in effetti, sai che confusione? Ognuno vorrebbe apportare le sue modifiche al calendario: cancellare Ottobre o Novembre, rendere tutti i mesi di 28 giorni così per pareggiare, buttare il mercoledì giusto perché sta in mezzo alla settimana! No-no! Non me la sento di prendermi questa responsabilità... Troppo rischioso!
Intanto, ora, mi tocca capire se devo denunciare o meno la prematura scomparsa della mia piccola al Corpo  Forestale dello Stato, visto che ho il CITES.

Per chiudere, questa è per Calipso...

lunedì 4 aprile 2011

Pessimi traduttori

Alzi la mano chi di voi, o per pigrizia o in preda alla disperazione, almeno una volta nella vita abbia fatto ricorso a un traduttore on line, tipo Google Traduttore. Bene, smettete immediatamente! Anche perché, ve ne sarete certamente accorti, queste traduzioni sono per lo più approssimative e spesso scorrette dal punto di vista grammaticale.
Una prova? Andate su Bad Translator e divertitevi a tradurre in varie lingue tutti i testi che desiderate. Ho provato, ad esempio, ad inserire il seguente testo in inglese:

Machine translations are useful for getting a general idea about what text written in a foreign language means.

E questo è ciò che mi ha tirato fuori il traduttore, in 40 lingue (tra cui l'italiano)...
ITALIANO: La traduzione automatica è uno strumento utile in una lingua straniera, il testo, l'idea generale. (???)
Che, poi, ritradotto in inglese sarebbe: Machine translation is a useful tool in a foreign language, the text, the general idea.  
E' chiaro che cambia il significato dell'intera frase e le conseguenze possono essere a dir poco disastrose. 
Se non volete ricorrere ai traduttori on line a pagamento e se non avete amici/conoscenti più bravi di voi, l'unica soluzione, dunque, è semplicemente usare la testa: ricorrere sì a Google Translate, ma non accontentandosi della solita traduzione letterale standard, cercando di capire se il senso della frase può davvero essere quello generato dalla macchina o meno.
E poi, finché si parla delle lingue che si insegnano a scuola, forse ce la possiamo anche cavare,  ma non appena usciamo dai confini europei la faccenda si complica. Così mi chiedo... ma voi, come risolvete normalmente questo problema?