Conoscendo il Gramellini giornalista e collaboratore di "Che Tempo Che Fa", il suo alter ego "scrittore-di-romanzi-d'amore" ha decisamente deluso le mie aspettative, evidentemente alte.
L'intento dell'autore è già tutto nel sottotitolo: "Imparare ad amare ed essere amati". Il problema è che un libro o lo si ama o lo si odia sin dall'inizio. Il romanzo stenta a decollare fin dalle prime battute, la storia del protagonista è delle più banali che esistano (un amore non corrisposto) e lo sviluppo della trama è pressoché inverosimile e oltremodo ingarbugliata (una sorta di mondo ultraterreno in cui l'anima viene curata come se fosse alle terme e l'Io viene ispezionato a fondo).
Il tutto infarcito di tanta filosofia orientale, che dovrebbe servire al lettore disamorato della vita a conoscere meglio sé stesso, per superare infine quei traumi l'hanno portato a rifiutare i rapporti interpersonali. Psicologia da quattro soldi, direi. Probabilmente è un genere di romanzo che si adatterebbe bene a persone con scarsa stima di sé oppure che hanno da poco chiuso una relazione che continua a farli soffrire.
Autore: Gramellini, Massimo
Titolo: L'ultima riga delle favole
Edizione: 10
Pubblicazione: Milano, Longanesi, 2010
Collezione: La Gaja scienza
"...Un momento dopo [...] s'infilava nella tana dietro di lui: non le venne neppure in mente di chiedersi come avrebbe poi fatto a uscire da quel posto. Per un tratto la tana era diritta come una galleria, poi sprofondava all'improvviso, ma così all'improvviso, che [...] non fece neppure in tempo a pensare che era meglio fermarsi, perché si trovò subito a sprofondare lungo quella specie di pozzo veramente profondo." [L. Carrol, "Alice nel Paese delle Meraviglie"]
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martedì 18 gennaio 2011
L'ultima riga delle favole
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mercoledì 12 gennaio 2011
La neve se ne frega
Nonostante il libro abbia un retrogusto orwelliano, con un pizzico di "Mondo Nuovo" di Huxley, Luciano Ligabue ha saputo renderlo originale puntando su un aspetto poco o per nulla sviluppato nei due romanzi appena citati: l'amore. I protagonisti di "La neve se ne frega", infatti, vivono in un mondo asettico, dove tutto è prestabilito dal Piano Vidor, a partire dalla nascita (che corrisponde alla nostra vecchiaia) al lavoro, fino all'assegnazione di un certo numero di adulteri per coppia. Non esistono più malattie, il tasso di suicidi è pressoché azzerato, gli abitanti sono controllati costantemente dalle microcamere e la vita trascorre senza scossoni particolari. O almeno così sembra. Perché la natura umana, nella sua "imperfezione", non la si può controllare totalmente, e l'uomo con le sue passioni spesso può contrastare la razionalità.
Il romanzo è una sorta di diario, in cui Difo (il protagonista) si racconta, descrive il rapporto di passione e reciproca stima con la propria compagna Natura (anche lei assegnatagli dal Piano), le sue perplessità riguardo al funzionamento del Sistema in cui vivono...
Un romanzo brillante, che non annoia, anzi: poteva essere sviluppato ulteriormente, arricchendo la trama di ulteriori dettagli per sciogliere quei dubbi che comunque alla fine della storia narrata restano insoluti.
Autore: Ligabue, Luciano
Titolo: La neve se ne frega
Edizione: 5
Pubblicazione: Milano, Felrinelli, 2007
Collezione: Universale Economica
Il romanzo è una sorta di diario, in cui Difo (il protagonista) si racconta, descrive il rapporto di passione e reciproca stima con la propria compagna Natura (anche lei assegnatagli dal Piano), le sue perplessità riguardo al funzionamento del Sistema in cui vivono...
Un romanzo brillante, che non annoia, anzi: poteva essere sviluppato ulteriormente, arricchendo la trama di ulteriori dettagli per sciogliere quei dubbi che comunque alla fine della storia narrata restano insoluti.
Autore: Ligabue, Luciano
Titolo: La neve se ne frega
Edizione: 5
Pubblicazione: Milano, Felrinelli, 2007
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